Le autostrade: l’infrastruttura cruciale del Sistema Paese

Le autostrade sono state il simbolo di un mondo in continua accelerazione, linfa vitale per l’economia e luoghi di ricongiungimento. A distanza di decenni, l’infrastruttura autostradale si conferma imprescindibile nella vita degli Italiani.

Quarantanove ore per andare da Milano a Napoli: è la stima attuale di Google Maps (provare per credere). Non sembrerebbe cambiato molto dagli anni 60 del secolo scorso, quando la durata del viaggio era esattamente la stessa, tranne che per un particolare: oggi 49 ore è il tempo di percorrenza in bicicletta. All’epoca era quello in automobile.

Questo prima che venisse inaugurata l’Autostrada del Sole, un’opera che in soli otto anni (la costruzione durò dal 1956 al 1964) rivoluzionò lo stile di vita degli italiani.

Ecco ciò che le autostrade hanno rappresentato per il nostro Paese nel periodo del boom economico: simbolo della velocità e del progresso, di un mondo in continua accelerazione, linfa vitale per l’economia nazionale e oggetto di promesse e contese elettorali. Ma non solo. Le autostrade come luoghi dell’evasione, del divertimento e del ricongiungimento; delle famiglie che partono per le vacanze con le automobili cariche di bagagli, dei tifosi che raggiungono in trasferta la loro squadra del cuore, dei lavoratori immigrati che dal Nord tornano dalle loro famiglie nel Mezzogiorno.

A distanza di qualche decennio e in un mondo profondamente diverso da allora, possiamo dire che le autostrade non hanno affatto perso la loro centralità nella vita degli italiani, ma che al contrario conservano un ruolo fondamentale per il nostro tessuto produttivo, continuando – oggi più che mai – a essere la spina dorsale del Paese.

Tutto ruota intorno alle autostrade

I numeri rappresentano meglio di qualunque altra cosa l’evoluzione delle autostrade italiane nel corso del tempo, e il ruolo che oggi ricoprono. Nel 1924, le automobili circolanti in Italia erano 50 mila, oggi sono circa 40 milioni. Di queste, 5 milioni ogni giorno transitano lungo il sistema autostradale. Non è azzardato dunque definire le autostrade come le arterie vitali del nostro Paese, che pulsano al ritmo incessante del trasporto di passeggeri e merci, sostenendo l’economia e connettendo le comunità. Ogni giorno sono oltre 38 milioni gli italiani che si affidano a queste vie di comunicazione, percorrendo una media di 47 chilometri ciascuno. Un flusso costante che evidenzia la centralità delle strade e delle autostrade nel quotidiano, con oltre l’89% dei passeggeri che sceglie la gomma ad altre forme di mobilità. Il treno, l’aereo e i sistemi di navigazione seguono a grande distanza, con percentuali rispettivamente del 7%, 3% e inferiore a 1%.

L’infrastruttura autostradale italiana si conferma fondamentale e imprescindibile per l’economia nazionale, non solo facilitando gli spostamenti ma anche influenzando direttamente la distribuzione demografica e le scelte imprenditoriali. Circa il 70% della popolazione italiana vive infatti entro un raggio di 20 chilometri da uno svincolo autostradale, un dato che sottolinea la forte dipendenza da queste vie di comunicazione e il loro ruolo nel plasmare le dinamiche abitative. Una prossimità che assume un significato ancora più pregnante nel contesto lavorativo, dove oltre la metà dei lavoratori, il 58% per l’esattezza, beneficia del fatto che il proprio luogo di lavoro si trova entro 10 chilometri da uno svincolo autostradale. Una vicinanza non casuale, ma che è il risultato di strategie aziendali mirate a ottimizzare logistica e tempi di spostamento, fattori critici per l’efficienza e la competitività nel mercato globale.

Un sistema produttivo alimentato dalle autostrade

Non si tratta solo di persone in movimento: le merci che sostengono il sistema produttivo italiano dipendono altrettanto dalle autostrade. Oltre l’84% del trasporto merci sceglie infatti la gomma (con furgoni, autocarri e autotreni), superando nettamente altre modalità come il trasporto marittimo, quello ferroviario, il trasporto in condotte e l’aereo, che si attestano su percentuali significativamente inferiori. Un ruolo che si fa ancora più cruciale se si considera il commercio internazionale: quasi una tonnellata per km su cinque in viaggio sulle autostrade italiane è a servizio dell’import/export nazionale.

La rilevanza delle autostrade per il tessuto economico si manifesta in maniera drammatica nel momento in cui queste vengono a mancare. Alcune simulazioni effettuate sulla base di un modello econometrico realizzato appositamente hanno stimato che, in caso di indisponibilità di alcune tratte nevralgiche per il Paese, le ripercussioni sarebbero comprese in una forchetta fra gli 8 e i 14 miliardi di euro (pari allo 0,5-0,8% del Pil). Un dato sconcertante che getta luce sull’enorme valore economico giornaliero generato dall’operatività di queste infrastrutture e sull’effetto domino che una loro interruzione potrebbe scatenare sull’economia nazionale.

Il quadro che emerge è chiaro: le autostrade non sono soltanto strade, ma veri e propri pilastri portanti del sistema produttivo italiano, essenziali per il mantenimento e lo sviluppo dell’economia del Paese. La loro presenza e la loro efficienza sono garanzie non solo per la mobilità delle persone e delle merci, ma anche per la salute economica dell’Italia, influenzando decisioni di vita e investimenti aziendali, e facendo delle autostrade un vero e proprio simbolo di vitalità e di progresso economico.

Autostrade efficienti e digitalizzate per un Paese moderno

Anche le autostrade però, come tutto il Sistema Paese, hanno bisogno di guardare avanti, di essere ammodernate, migliorate e, ove necessario, ampliate. Il futuro delle autostrade italiane si proietta così verso un orizzonte di innovazione e digitalizzazione, dove tecnologia e sostenibilità si fondono per creare un’infrastruttura moderna e all’avanguardia. Nel cuore di questa trasformazione si configura lo sviluppo di autostrade intelligenti, in grado di interfacciarsi con i veicoli connessi e di supportare la transizione verso una guida autonoma e più sicura.

La visione di un’autostrada completamente automatizzata si sta gradualmente concretizzando, con la prospettiva di accogliere un numero sempre maggiore di veicoli a guida autonoma, tutti interconnessi e in grado di comunicare con l’infrastruttura stradale. Questo nuovo modello di mobilità promette di rivoluzionare il concetto stesso di guida e di spostamento, con flussi di traffico costantemente monitorati e determinati in tempo reale. L’impiego di tecnologie avanzate permetterà di gestire la velocità dei veicoli in modo dinamico, incrementando le distanze di sicurezza e riducendo drasticamente il rischio di incidenti.

In questo contesto, l’eliminazione dell’errore umano diventa un obiettivo raggiungibile, portando a un azzeramento quasi totale degli incidenti stradali. Inoltre, la regolazione ottimale dei flussi di traffico contribuirà a una significativa riduzione delle emissioni nocive, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione che il mondo moderno si impegna a perseguire.

La realizzazione di questo scenario futuristico non si limita solo alla gestione del traffico e alla sicurezza. Si estende anche al supporto di una mobilità più sostenibile e integrata, con l’introduzione di stazioni di ricarica elettrica rapida, essenziali per supportare la crescente diffusione dei veicoli elettrici. Il monitoraggio dinamico delle infrastrutture, tramite l’uso di droni e altri dispositivi avanzati, permetterà di effettuare ispezioni in modo più efficiente e meno pericoloso e invasivo.

La trasformazione delle autostrade italiane in corridoi tecnologici avanzati non rappresenta solo un salto qualitativo in termini di efficienza e sicurezza, ma anche un passo fondamentale verso un futuro in cui la mobilità sarà più sostenibile, sicura e allineata con le esigenze di un mondo in rapida evoluzione. E così, anche l’economia italiana non potrà che trarne enormi benefici.